Then Ben wailed again, hopeless and prolonged. It was nothing. Just sound. It might have been all time and injustice and sorrow become vocal for an instant by a conjunction of planets.[…]The grave hopeless sound of all voiceless misery under the sun.
Poi Ben gemette di nuovo, disperato e prolungato. Non era niente. Solo un urlo. Sarebbe potuto essere tutto il tempo e l’ingiustizia e la tristezza resi vocali per un istante da una congiunzione di pianeti.[…]Il suono mesto e disperato di tutte le miserie senza voce sotto il sole.
(Pagine 244 e 269)
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Ciò che il cuore conosce oggi, la testa comprenderà domani.
Lucio Anneo Seneca
Norwegian Wood
Avevo trentasette anni, ed ero seduto a bordo di un Boeing 747. Il gigantesco velivolo aveva cominciato la discesa attraverso densi strati di nubi piovose, e dopo poco sarebbe atterrato all’aeroporto di Amburgo. La fredda pioggia di novembre tingeva di scuro la terra trasformando tutta la scena, con i meccanici negli impermeabili, le bandiere issate sugli anonimi edifici dell’aeroporto e l’insegna pubblicitaria della Bmw, in un tetro paesaggio di scuola fiamminga. È proprio vero: sono di nuovo in Germania, pensai.
[incipit]
Capisco che in fondo a poter riempire quel contenitore imperfetto che è la scrittura, sono solo ricordi e pensieri altrettanto imperfetti.
(Pagina 12)
Di persone strane nel corso della mia vita ho avuto modo di incontrarne e conoscerne tante da aver perso il conto, ma non ho mai trovato uno più strano di lui. Aveva letto talmente tanto che come lettore io non potevo neanche accostarmi a lui, ma di regola non prendeva in mano un libro se lo scrittore non era morto da almeno trent’anni. Come fai se no a fidarti? diceva.
Watanabe a proposito di Nagasawa
(Pagina 40-41)
Non sono affatto d’accordo che per il mondo contemporaneo esistano problemi più seri di quelli proposti dalla tragedia greca.
Il professore di “Storia del dramma 2″
(Pagina 76)
— […] L’aspetto migliore di questo posto è che qui tutti ci aiutiamo a vicenda. Siccome siamo tutti consapevoli di essere imperfetti, cerchiamo di aiutarci. E negli altri posti ciò non avviene, purtroppo. Negli altri posti un medico rimane sempre un medico, e un paziente un paziente. Il paziente chiede l’aiuto del medico, e il medico glielo concede. Invece qui noi ci aiutiamo tutti a vicenda. […] Tu aiuterai Naoko, e Naoko aiuterà te.
— Ma come dovrei fare, concretamente?
— La prima cosa è pensare che vuoi aiutare l’altra persona. E che anche tu hai bisogno del suo aiuto.
Reiko e Watanabe
(Pagina 129)
— Conosco la differenza tra le persone che sanno aprire il loro cuore, e quelle che non sanno farlo. Tu sai aprirlo. Ma solo quando dici tu, beninteso.
— E se uno lo apre cosa accade?
— Si guarisce.
Reiko e Watanabe
(Pagina 133)
Mah, in una cosa sicuramente noialtri siamo normali. Nel fatto che almeno sappiamo di non esserlo.
Reiko
(Pagina 194)
Le sue storie del passato sono tutte più o meno su questo stile. Senza un filo di dramma, ma sempre un po’ eccentriche. A sentire i suoi racconti, ci si può fare l’idea che in Giappone da cinquanta sessant’anni a questa parte, non sia successo nemmeno l’evento più insignificante. Dell’incidente del 26 febbraio o della Seconda guerra mondiale lui ti dirà: «Ah, già, è vero, me ne ero quasi dimenticato».
Midori a proposito del padre
(Pagina 252-53)
La vita è una scatola di biscotti. […] Hai presente quelle scatole di latta con i biscotti assortiti? Ci sono sempre quelli che ti piacciono e quelli che no. Quando cominci a prendere subito tutti quelli buoni, poi rimangono solo quelli che non ti piacciono. È quello che penso sempre io nei momenti di crisi. Meglio che mi tolgo questi cattivi di mezzo, poi tutto andrà bene. Perciò la vita è una scatola di biscotti.
Modori
(Pagina 323)
Quando tutto attorno è buio non c’è altro da fare che aspettare tranquilli che gli occhi si abituino all’oscurità.
Reiko
(Pagina 331)
Per quanto uno possa raggiungere la verità, niente può lenire la sofferenza di perdere una persona amata. Non c’è verità, sincerità, forza, dolcezza che ci possa guarire da una sofferenza del genere. L’unica cosa che possiamo fare è superare la sofferenza attraverso la sofferenza, possibilmente cercando di trarne qualche insegnamento, pur sapendo che questo insegnamento non ci sarà di nessun aiuto la prossima volta che la sofferenza ci colpirà all’improvviso.
(Pagina 349)
da Norwegian Wood di Murakami Haruki
I nostri cuori sono in cielo
È là che sono i nostri cuori,
nell’infinità dei cieli.
(Pawnee)
da Canti degli Indiani d’America
Agnes Grey
Il cuore umano è come il caucciù: poca aria lo gonfia e molta non lo fa scoppiare. Anche se “quasi niente basta a turbarlo, ci vuole quasi tutto” per spezzarlo.
da Agnes Grey, di Anne Bronte
If I can stop one Heart from breaking
I shall not live in vain
If I can ease one Life the Aching
Or cool one PainOr help one fainting Robin
Unto his Nest again
I shall not live in Vain.
–
Se io potrò impedire a un Cuore di spezzarsi
Non avrò vissuto invano
Se allevierò il Dolore di una Vita
O guarirò una PenaO aiuterò un Pettirosso caduto
A rientrare nel Nido
Non avrò vissuto invano.
.
Emily Dickinson
Alcuni pensano che io sia una persona orribile, ma non è vero. Ho il cuore di un ragazzino – in un vaso sulla scrivania.
Stephen King
Che sia l’amore tutto ciò che esiste
Che sia l’amore tutto ciò che esiste
È ciò che noi sappiamo dell’amore;
E può bastare che il suo peso sia
Uguale al solco che lascia nel cuore.
Emily Dickinson
Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce.
(B. Pascal)