Il volto della morte

«…Se desiderate lasciare un messaggio, parlate pure dopo il segnale acu-stico. Se desiderate inviare un fax, date inizio alla trasmissione…»
Ljuba abbassò con forza il telefono e sospirò profondamente, cercando di trattenere le lacrime.

[incipit]

Che spiegazioni volete? Quando l’anima muore, non c’è più niente da spiegare. Nulla più la rode né la strazia. Insomma, non soffre. Ma l’anima è fatta per soffrire sempre per un motivo o per un altro, solo così l’individuo la percepisce e in virtù di ciò compie varie azioni.

Alevtina

L’odio è cieco proprio come l’amore.

Pavel Levakov

 

Strelnikov tolse la comunicazione e poggiò il cellulare sul sedile. Certo, se la faccenda fosse diventata di dominio pubblico, non avrebbe ottenuto il nuovo incarico. Al diavolo! Gennadij e Anna avrebbero salvato il loro ma-trimonio. Avevano una figlia, Alisa, una brava ragazzina. Almeno quella famiglia sarebbe potuta essere felice ancora per lunghi anni. Gennadij era suo amico, e gli amici vanno aiutati.

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da Il volto della morte di Aleksandra Marinina
Della serie “Anastasija Kamenskaja – Polizia di Mosca”

Non il più bel libro della serie, ma sempre una piacevole lettura! :)
http://www.naufragio.it/iltempodileggere/12910

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