È una mia vecchia massima che, una volta escluso l’impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, non può che essere la verità.
Sherlock Holmes
(“L’avventura del diadema di berilli”, pagina 340)
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Night Vale Episode 105
If you could press a button that would give you a great deal of money, but it would cause someone you don’t know in a distant part of the world to die, then you would have a good model for how our current economy works.
Welcome to Night Vale
“Nati due volte” di Giuseppe Pontiggia
Mi guardava con un viso bonario e sorridente, maschera della saggezza che molti assumono avvicinandosi alla vecchiaia e invece è l’ultima, definitiva, eterna forma della stupidità.
Downton Abbey, stagione 2
Episodio 1
Mrs Huges: C’è una grata sul muro, quindi si può sentire tutto quel che viene detto nella stanza.
Carson: Ora, se fossi un gentiluomo non vorrei sapere nulla.
Mrs Huges: Ma non lo siete.
Carson: Per fortuna.
Episodio 2
Daisy: Andrai in guerra?
William: Speriamo! Sarebbe deludente se finisse prima del mio arrivo.
Mrs Patmore: Se dessero ascolto a me, sarebbe finita per l’ora del tè.
La verità non ha importanza, sono le apparenze che contano.
Violet
Episodio 3
E’ stato un bel sogno mia cara, ma adesso è finito. Prima della guerra tutto il mondo sognava, ma ora si è svegliato e ha detto addio a quel sogno per sempre.
Robert
Episodio 4
Mary: Nonna, non potete essere così contraddittoria!
Violet: Sono una donna. Posso essere contraddittoria quanto mi pare.
Episodio 6
Isobel: La colpa è in parte della cugina Violet.
Violet: Si, di solito lo è.
Episodio 7
Quando finisce una guerra il primo sentimento è il sollievo. Il secondo, delusione.
Richard CarlislePensavo che sarei morto in questa casa e che il mio fantasma l’avrebbe infestata per sempre.
Carson a proposito di lasciare Downton Abbey
Speciale Natalizio
Richard Carlisle: Vi piacciono questi giochi, in cui il giocatore deve rendersi ridicolo?
Violet: Sir Richard, la vita è un gioco in cui il giocatore deve rendersi ridicolo.Raramente penso di essere altruista, ma quando ti sento parlare mi succede.
O’Brian a ThomasRichard Carlisle: Parto in mattinata, Lady Grantham. Dubito che ci rivedremo ancora.
Violet: Lo promettete?Matthew: Sono spiacente per il vaso [che si è appena rotto].
Violet: Oh, non esserlo! Era il regalo di nozze di una mia orribile zia. L’ho odiato per mezzo secolo.
The Importance of Being Earnest L’importanza di Essere Onesto
It is a terrible thing for a man to find out suddenly that all his life he has been speaking nothing but the truth.
E’ terribile scoprire all’improvviso di non aver detto altro che la verità in tutta la vita.
Jack
Pagina 57
The Importance of Being Earnest (L’importanza di essere Onesto) / Oscar Wilde
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The Importance of Being Earnest L’importanza di Essere Onesto
The truth is rarely pure and never simple. Modern life would be very tedious if it were either, and modern literature a complete impossibility!
La verità è molto raramente pura e non è mai semplice. Altrimenti la vita moderna sarebbe noiosissima e la letteratura addirittura impossibile a praticarsi.
Algernon
The Importance of Being Earnest (L’importanza di essere Onesto) / Oscar Wilde
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Nel tempo dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario.
Orwell
Norwegian Wood
Avevo trentasette anni, ed ero seduto a bordo di un Boeing 747. Il gigantesco velivolo aveva cominciato la discesa attraverso densi strati di nubi piovose, e dopo poco sarebbe atterrato all’aeroporto di Amburgo. La fredda pioggia di novembre tingeva di scuro la terra trasformando tutta la scena, con i meccanici negli impermeabili, le bandiere issate sugli anonimi edifici dell’aeroporto e l’insegna pubblicitaria della Bmw, in un tetro paesaggio di scuola fiamminga. È proprio vero: sono di nuovo in Germania, pensai.
[incipit]
Capisco che in fondo a poter riempire quel contenitore imperfetto che è la scrittura, sono solo ricordi e pensieri altrettanto imperfetti.
(Pagina 12)
Di persone strane nel corso della mia vita ho avuto modo di incontrarne e conoscerne tante da aver perso il conto, ma non ho mai trovato uno più strano di lui. Aveva letto talmente tanto che come lettore io non potevo neanche accostarmi a lui, ma di regola non prendeva in mano un libro se lo scrittore non era morto da almeno trent’anni. Come fai se no a fidarti? diceva.
Watanabe a proposito di Nagasawa
(Pagina 40-41)
Non sono affatto d’accordo che per il mondo contemporaneo esistano problemi più seri di quelli proposti dalla tragedia greca.
Il professore di “Storia del dramma 2″
(Pagina 76)
— […] L’aspetto migliore di questo posto è che qui tutti ci aiutiamo a vicenda. Siccome siamo tutti consapevoli di essere imperfetti, cerchiamo di aiutarci. E negli altri posti ciò non avviene, purtroppo. Negli altri posti un medico rimane sempre un medico, e un paziente un paziente. Il paziente chiede l’aiuto del medico, e il medico glielo concede. Invece qui noi ci aiutiamo tutti a vicenda. […] Tu aiuterai Naoko, e Naoko aiuterà te.
— Ma come dovrei fare, concretamente?
— La prima cosa è pensare che vuoi aiutare l’altra persona. E che anche tu hai bisogno del suo aiuto.
Reiko e Watanabe
(Pagina 129)
— Conosco la differenza tra le persone che sanno aprire il loro cuore, e quelle che non sanno farlo. Tu sai aprirlo. Ma solo quando dici tu, beninteso.
— E se uno lo apre cosa accade?
— Si guarisce.
Reiko e Watanabe
(Pagina 133)
Mah, in una cosa sicuramente noialtri siamo normali. Nel fatto che almeno sappiamo di non esserlo.
Reiko
(Pagina 194)
Le sue storie del passato sono tutte più o meno su questo stile. Senza un filo di dramma, ma sempre un po’ eccentriche. A sentire i suoi racconti, ci si può fare l’idea che in Giappone da cinquanta sessant’anni a questa parte, non sia successo nemmeno l’evento più insignificante. Dell’incidente del 26 febbraio o della Seconda guerra mondiale lui ti dirà: «Ah, già, è vero, me ne ero quasi dimenticato».
Midori a proposito del padre
(Pagina 252-53)
La vita è una scatola di biscotti. […] Hai presente quelle scatole di latta con i biscotti assortiti? Ci sono sempre quelli che ti piacciono e quelli che no. Quando cominci a prendere subito tutti quelli buoni, poi rimangono solo quelli che non ti piacciono. È quello che penso sempre io nei momenti di crisi. Meglio che mi tolgo questi cattivi di mezzo, poi tutto andrà bene. Perciò la vita è una scatola di biscotti.
Modori
(Pagina 323)
Quando tutto attorno è buio non c’è altro da fare che aspettare tranquilli che gli occhi si abituino all’oscurità.
Reiko
(Pagina 331)
Per quanto uno possa raggiungere la verità, niente può lenire la sofferenza di perdere una persona amata. Non c’è verità, sincerità, forza, dolcezza che ci possa guarire da una sofferenza del genere. L’unica cosa che possiamo fare è superare la sofferenza attraverso la sofferenza, possibilmente cercando di trarne qualche insegnamento, pur sapendo che questo insegnamento non ci sarà di nessun aiuto la prossima volta che la sofferenza ci colpirà all’improvviso.
(Pagina 349)
da Norwegian Wood di Murakami Haruki
Memorie di Adriano – Le frasi più belle
Animula vagula blandula
Hospes comesque corporis,
Quae nunc abibis in loca
Pallidula, rigida, nudula,
Nec, ut soles, dabis iocos…
Piccola anima smarrita e soave,
compagna e ospite del corpo,
ora t’appresti a scendere in luoghi
incolori, ardui e spogli,
ove non avrai più gli svaghi consueti…
P. Aelius Hadrianus, Imp.
(Poesia in stile ellenistico composta da Adriano poco prima della morte. Traduzione di Lidia Storoni Mazzolani)
Ora, mi propongo ancor più: ho concepito il progetto di raccontarti la mia vita.
[…]
La verità che mi propongo d’esporre qui non è particolarmente scandalosa, o meglio non lo è se non nella misura in cui non c’è verità che non susciti scandalo.
[…]
Qui ti offro […] un racconto scevro di preconcetti e di astrazioni, tratto dall’esperienza d’un uomo, me stesso. Ignoro a quali conclusioni mi trascinerà questo racconto. Conto su questo esame dei fatti per definirmi, forse anche per giudicarmi o, almeno, per conoscermi meglio prima di morire.
Le mie virtù, le ho utilizzate come ho potuto. Dei miei vizi, ne ho fatto buon uso.
da Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar
La bestia umana
da La bestia umana di Émile Zola
Entrato nella stanza, Roubaud posò sulla tavola il pane da una libbra, il pasticcio e la bottiglia di vino bianco. Si soffocava dal caldo; la mattina, prima di andare al lavoro, mamma Victoire doveva aver coperto il fuoco della stufa di molta polvere di carbone.
Il sottocapo stazione aprì una finestra e si appoggiò al davanzale.
[incipit]
Non c’è che dire, è una bella invenzione. Si va più in fretta, si sanno più cose. Ma le bestie feroci restano bestie feroci, e avranno un bell’inventare meccanismi ancora più perfetti; nell’ombra vi saranno sempre delle bestie feroci.
Phasie
(Pagina 53)
A quale scopo dire la verità dato che la logica era nella menzogna?
(Pagina 358)
E che importava delle vittime che la locomotiva stritolava nel suo cammino! Non si dirigeva essa ugualmente verso l’avvenire, incurante del sangue sparso? Fra le tenebre, senza conducente, da bestia cieca e sorda, abbandonata alla morte, correva, correva sovraccarica di quella carne da cannone, di quei soldati già inebetiti di stanchezza e ubriachi, che cantavano.
[explicit]
TRENO METAFORA DELL’UMANITÀ
Il libro m’è piaciuto, sicuramente, anche se non eccessivamente. L’estrema lentezza della lettura (con una certa vergogna devo ammettere che c’ho messo quasi 5 mesi a leggere questo libro!) è stata, immagino, allo stesso tempo causa e conseguenza di questo gradimento un po’ più basso, ma purtroppo il libro procedeva lentamente, solo a tratti mi prendeva, e poiché, come mio solito, ho letto sempre altri libri in contemporanea, finiva sempre che La bestia umana veniva trascurato.
Però è un bel libro, questo non lo posso negare.
http://www.naufragio.it/iltempodileggere/11992